Più che un hotel a cinque stelle, sarà un hotel tra le stelle. Per la prima volta lo spazio diventerà destinazione turistica dove poter trascorrere dei giorni di relax mentre si orbita a centinaia di chilometri dalla Terra. Per John Blincow, l’ex pilota di aerei che gestisce la società dietro al progetto, questo rappresenta l’inizio dell’età dell’oro dei viaggi nello spazio, la quale starebbe arrivando e lo starebbe facendo velocemente.

La Voyager Station è il frutto di anni di ricerca ad opera della start up americana Orbital Assembly Corporation, e vedrà la luce del sole nel 2027, anno in cui è prevista la sua inaugurazione. I lavori dovrebbero infatti iniziare nel 2025, dopo aver effettuato diversi test di prova e aver costruito un modello in scala ridotta. L’assemblaggio dovrebbe avvenire direttamente nello spazio, dove il robot STAR (Structure Trust Assembly Robot) lavorerà per portare a termine l’opera nel giro di due anni.

La forma dell’albergo spaziale ricorderà la ruota di una bicicletta, al cui centro ci sarà il nucleo adibito a centro di controllo e luogo destinato all’attracco delle navicelle che trasporteranno i passeggeri. All’estremità, invece, gli anelli conterranno 24 moduli con all’interno camere e suite di lusso di larghe dimensioni che potranno essere affittate per settimane, mesi o addirittura acquistate. La capienza totale sarà di quattrocento persone, che potranno intrattenersi tra bar, ristoranti, spa, palestra e cinema. A disposizione degli ospiti ci saranno persino dei simulatori di assenza di gravità.

Tim Alatorre, senior design architect presso la Orbital Assembly Corporation, durante un’intervista con la CNN Travel ha spiegato che gli interni dell’albergo ricorderanno in tutto e per tutto quelli di un normale hotel di lusso e che la differenza sostanziale sarà rappresentata dal panorama fuori dalle finestre. Ci tiene a sottolineare che quello che lui e il suo team hanno in mente è lontano anni luce dall’idea trasmessa da Stanley Kubrick nel suo film 2001: Odissea nello spazio e che secondo Alatorre rappresenta tutto ciò che “non si dovrebbe fare”.

Se da un lato infatti si vuole esaltare l’esperienza spaziale ad esempio con l’introduzione nel menù del ristorante di “piatti tipici” della cucina in orbita come il gelato liofilizzato, dall’altro si vuole assicurare il confort dei terrestri. Per evitare infatti che questi ultimi galleggino in giro per l’hotel, la base girerà intorno all’asse, creando una forza centrifuga che permetterà di generare una gravità simile a quella sulla Luna. Inoltre, anche le docce e le toilette funzioneranno come quelle a cui siamo abituati sulla Terra.

Oltre ad attrarre una nuova tipologia di turisti, i quali tra l’altro dovranno sborsare delle cifre davvero stellari per godersi una vacanza a bordo della Voyager Station, la stazione spaziale ospiterà anche scienziati e astronauti impegnati nella ricerca.