È il frutto di una collaborazione tra i biologi marini della Stazione Anton Dohrn di Napoli e un team di esperti dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: un robot a forma di granchio che se ne va in giro per i fondali marini e li ripulisce dalla plastica. Ha anche un nome, si chiama Silver 2 ed è così agile e silenzioso da fare il suo lavoro senza intaccare in alcun modo l’ecosistema marino.

Marcello Calisti, il ricercatore che ha coordinato il progetto, ha spiegato: “Quando si pensa all’esplorazione del mare vengono in mente sottomarini o veicoli simili che nuotano fino ad arrivare in prossimità degli oggetti di interesse, tipicamente sul fondale. Noi abbiamo pensato di ribaltare il concetto: andare direttamente sul fondale, con un robot con delle gambe, per interagire in maniera più delicata ed efficace. La nostra ambizione è di collaborare con le tecnologie che esistono attualmente per creare un intero ecosistema di robot subacquei che possano prendersi cura, esplorare e mantenere l’ambiente marino e le attività ad esso connesse. In questo, siamo stati molto contenti di lavorare con biologi, geologi e oceanografi che hanno visto sempre con interesse il nostro approccio non convenzionale”.

Silver 2 pesa solo 20 kg e può arrivare ad una profondità di 200 metri. Con le sue sei zampe molleggiate può muoversi attraverso dei saltelli, anche laterali, e raccogliere campioni. Al momento può già ripulire i fondali marini dalle microplastiche, ma presto sarà in grado di raccogliere anche oggetti di plastica di grandi dimensioni, come sacchetti e bottiglie, grazie all’aggiunta di un braccio robotico.

Il prototipo del primo robot granchio, Silver, è nato inizialmente da un progetto a cui ha preso parte anche la National Geographic Society, dopodiché è stata creata una seconda versione più evoluta, con il sostegno dell’azienda Arbi Dario Spa che ha reso possibile la realizzazione del progetto Blue Resolution.

Marcello Calisti prova a raccontare come sono arrivati all’idea di sviluppare un robot come Silver 2: “L’idea per questo robot subacqueo è nata un paio di anni fa. Volevamo dare risposta a un’esigenza molto forte della robotica marina, cioè quella di creare un robot capace di interagire con il fondale senza procurare danni a sé e all’ambiente: così abbiamo pensato di ispirarci ai granchi che vedevamo fuori dal nostro laboratorio, a Livorno, e abbiamo iniziato a studiare i loro movimenti”.

Il granchio robotico può essere guidato a distanza con l’ausilio di una boa superficiale che riceve i dati dal robot e li trasmette via wireless al computer di un operatore. Nella parte anteriore è dotato inoltre di due telecamere ad alta definizione, mentre nella sua pancia contiene diversi strumenti come i carotatori, che gli permettono di raccogliere dei campioni dal fondale da poter poi essere analizzati per verificare la presenza di microplastiche.

Infine, Calisti ci tiene a sottolineare che un ulteriore, ma sempre importante, obiettivo di Silver 2 è quello di “contribuire all’esplorazione dei fondali, che oggi conosciamo soltanto per il 5%”.