A Firenze nasce un nuovo punto di riferimento per la gestione tecnologica delle reti del gas in Italia: un Centro di comando avanzato che permetterà di monitorare da remoto oltre 74.000 chilometri di infrastrutture distribuite su tutto il territorio nazionale. Frutto del lavoro di Italgas e del supporto della sua affiliata Toscana Energia, la nuova infrastruttura si inserisce nella rete di controllo già operativa con il centro di Torino, contribuendo ad ampliare le capacità di supervisione e intervento, nonché la sicurezza e l’efficienza operativa. Digitalizzazione del sistema e implementazione degli strumenti predittivi di manutenzione sono infatti i principali contributi del progetto.

Intervenendo alla cerimonia di apertura, l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo ha spiegato che, dopo l’ampliamento del centro di Torino, la società ha ritenuto essenziale aprire una seconda sede in Italia per rafforzare la resilienza dell’infrastruttura. Firenze è stata scelta per le competenze presenti nella consociata Toscana Energia e per i solidi rapporti con le istituzioni locali. Il nuovo centro, ha sottolineato il manager, non solo garantisce un doppio controllo su tutta la rete nazionale, ma rappresenta anche la piattaforma da cui si svilupperanno nuovi algoritmi di intelligenza artificiale. Strumenti, basati sui dati raccolti dalla rete, che aiuteranno Italgas a migliorare la gestione operativa, prevenire possibili criticità e affrontare emergenze come quelle recentemente avvenute in Emilia Romagna, con la chiusura e la riapertura degli impianti da remoto senza la necessità di interventi sul campo.

La tecnologia alla base di questa trasformazione digitale è Dana, una piattaforma sviluppata all’interno della Digital Factory di Italgas. Una soluzione che, tra le altre, consente di monitorare l’immissione di biometano nella rete, elemento chiave per la sostenibilità energetica. Riguardo al biometano, Paolo Gallo ha specificato che il Gruppo monitora in tempo reale la qualità del gas immesso in rete, bloccandone l’ingresso qualora non soddisfi gli standard richiesti. Inoltre, ha spiegato che in alcune aree, caratterizzate da consumi ridotti, la gestione dell’eccesso di biometano richiede una rete flessibile e digitale. Tale flessibilità permette di ridistribuire il gas verso altre zone o, se necessario, reimmetterlo nella rete di trasporto principale. Operazioni possibili, ha concluso il manager, solo grazie alla digitalizzazione avanzata e alla gestione intelligente da remoto.