Meno pillole e più dati. Una valanga di dati, per la precisione. Creati e gestiti da ospedali, medici, case farmaceutiche e assicurazioni. E’ questa la inevitabile direzione verso cui si muove in tutto il mondo il settore della sanità, sulle orme dei Paesi battistrada, gli Stati Uniti e la Cina. Nei loro confronti l’Europa è in ritardo, ma proprio per questo può essere un terreno fertile per quei soggetti privati che nella sanità stanno pianificando massicci investimenti. Un dato riassume bene le aspettative di sviluppo del settore: secondo le previsioni di Idc (International Data Corporation), in Europa il volume di dati attinenti alla sanità da qui al 2025 crescerà di cinque volte passando dai due zettabyte del 2019 ai 10 zettabyte del 2025 (un zettabyte equivale a un miliardo di terabyte).

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