Nel panorama del commercio tedesco, la catena di supermercati Tegut si è distinta non solo per la sua efficienza ma anche per una curiosa battaglia legale: il riposo domenicale per i robot. Quattro anni fa, l’azienda ha rivoluzionato il concetto di shopping introducendo negozi completamente automatizzati, dove le operazioni quotidiane sono gestite interamente da macchine. Questi mini-negozi self-service, ospitati in strutture prefabbricate che ricordano barili giganti con tetti erbosi, offrono una vasta gamma di prodotti essenziali.

La peculiarità di questi negozi automatizzati è che, nonostante l’assenza di personale umano, sono soggetti alla stessa legge che impone il riposo domenicale a tutti i lavoratori in Germania. La legge in questione è radicata non solo nelle pratiche lavorative ma anche nelle tradizioni cristiane del paese, risalenti a un decreto dell’imperatore Costantino il Grande oltre 1700 anni fa. Ogni domenica, per motivi storici e religiosi, i negozi devono rimanere chiusi per permettere il riposo dei lavoratori.

Il caso di Tegut ha sollevato però una questione insolita: è necessario che anche un negozio senza personale umano chiuda i battenti la domenica? Secondo una recente sentenza del tribunale dell’Assia, la risposta è affermativa. I giudici hanno stabilito che, nonostante l’assenza di dipendenti umani, i negozi automatizzati si qualificano come tali e devono pertanto rispettare le normative sugli orari di apertura.

La decisione è stata contestata da Tegut, il cui consigliere di amministrazione, Thomas Stäb, ha espresso il proprio disappunto al Financial Times, definendo la situazione “assolutamente grottesca“. Stäb sostiene che i negozi automatizzati funzionano più come distributori automatici e non dovrebbero essere inclusi nel divieto di apertura domenicale.

Il dibattito si è intensificato quando il sindacato tedesco dei servizi, noto come “Verdi”, ha iniziato a opporsi alla possibilità di shopping domenicale poco dopo l’apertura del primo negozio automatizzato a Fulda. La preoccupazione del sindacato è duplice: proteggere il diritto al riposo domenicale dei lavoratori del settore e prevenire un possibile effetto domino che potrebbe portare alla liberalizzazione delle norme sugli orari di apertura.