Delta Ti racconta una storia che parte dalla tradizione familiare per arrivare al cuore delle più avanzate ricerche scientifiche mondiali. Con un team di 240 persone e oltre 2.500 chilometri di tubazioni posate, questa azienda, fondata a Rivoli, in provincia di Torino, nel 1975, ha costruito un percorso di eccellenza che spazia dall’industria automobilistica all’energia, fino a raggiungere la prestigiosa collaborazione con i grandi centri di ricerca, come Fusion4Energy e il CERN.
L’avventura di Delta Ti nasce da una passione che attraversa generazioni. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il nonno del fondatore si trasferì in Francia per apprendere le tecniche avanzate di gestione dei fluidi. Tornato in Italia, quel sapere divenne la base di una tradizione familiare che portò alla fondazione dell’azienda. “Oggi siamo un’impresa di famiglia, guidata da me e mio padre”, racconta Francesco Biginelli, responsabile comunicazione.
Nel 2008, Delta Ti ha colto la sua prima grande opportunità con le “big science”, vincendo un bando per Fusion4Energy. Si trattava di raffreddare Spider e Mitica, componenti chiave di ITER, il più grande progetto di fusione nucleare al mondo. “È stato un trampolino di lancio”, ricorda Alessandro Martalò, responsabile tecnico-commerciale. Da lì, l’azienda si è assicurata contratti da centinaia di milioni di euro, gestendo complessi impianti per utilities che alimentano il reattore tokamak.
La collaborazione con il CERN è stata il passo successivo. Delta Ti ha progettato sistemi innovativi, come stazioni di pompaggio e impianti capaci di operare a -70°C. Questi risultati hanno attirato l’interesse del Fermilab negli USA, dove l’azienda ha fornito soluzioni prefabbricate e modulari per essere integrate rapidamente nelle infrastrutture esistenti.
Un Nuovo Mindset per la Scienza
“Nel mondo della ricerca non si corre, ma si costruisce con precisione” spiega Martalò. Per affrontare queste sfide, Delta Ti ha investito nel potenziamento del proprio team, introducendo ingegneri specializzati e formando internamente nuove competenze. Tuttavia, la mancanza di figure professionali come i saldatori rimane un ostacolo: “I giovani non vedono le opportunità offerte da questo settore, che invece garantisce stabilità e possibilità di crescita”, sottolinea Biginelli.
Lavorare con le big science ha trasformato Delta Ti, che oggi bilancia le esigenze di mercato con quelle della ricerca. “La lunga durata dei contratti e il focus sull’innovazione ci permettono di crescere non solo a livello economico, ma anche tecnologico e organizzativo”, aggiunge Martalò.