È “un lavoro necessario per cominciare a mettere dei punti fermi in questo campo e intavolare una discussione seria sull’argomento”: lo ha sottolineato Stefano De Capitani, Presidente di Municipia S.p.A., commentando il “Programma strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024” avviato dal Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e MUR – e del gruppo di lavoro sulla Strategia Nazionale dell’Intelligenza Artificiale. “La digitalizzazione dei vari comparti socio-economici e la diffusione della cultura digitale sono le azioni con cui si gioca lo sviluppo e la competitività del nostro Paese”, afferma il Presidente di Municipia S.p.A.: un processo che “passa obbligatoriamente dalla discussione (e regolamentazione) del ruolo che alcune tecnologie associate alla digitalizzazione assumono in questo contesto”.
È dunque in questa prospettiva, secondo Stefano De Capitani, che bisognerebbe leggere l’impegno congiunto dei tre Ministeri e del gruppo di lavoro sulla Strategia Nazionale dell’Intelligenza Artificiale: “Ben venga il disegno di una partnership circolare che si avvale della condivisione di conoscenze e di buone pratiche, oltre che dello scambio di esperienze e capacità, che si estende dagli enti pubblici al settore privato: dall’ambito della formazione e ricerca, da quello dello sviluppo tecnologico a quello delle applicazioni dell’IA”. Nel “Programma strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024” si riflette dunque il valore di una rete di partenariato che si è posta “lo scopo di agire in modo trasversale, esteso e fruttuoso secondo le finalità poste dagli indirizzi settoriali e/o di governance locali”: come osserva il Presidente di Municipia S.p.A. infatti, non dovrebbe esserci alcun confine “fra settori diversi quando è in gioco il progresso e la competitività del Paese, tenendo conto che chi entra nel mondo dell’IA deve avere davanti a sé la disponibilità e la qualità dei dati”.
Stefano De Capitani si sofferma poi sulla mission: “Nel 2020 le PA costituivano circa il 5% del totale dei diversi comparti che vedevano l’attuazione di strumenti di IA. Le azioni del PNRR e, ora, del Programma strategico IA si propongono di far scalare celermente la classifica al comparto pubblico a beneficio di tutti i cittadini”. Persistono però alcune “questioni aperte, facili da citare, ma complesse da affrontare”: la frammentarietà della ricerca e la scarsa educazione digitale della popolazione. Ma anche quelle legate ai temi caldi della tutela della privacy e della cybersecurity. Basti pensare “all’applicazione dell’AI nelle nostre città: dall’uso delle telecamere per la sicurezza urbana alla mobilità, dalla gestione dei rifiuti ai servizi sociali”.
Dunque in questa prospettiva “il partenariato esteso pubblico-privato può consentire di attivare una sinergia in grado di modellare strumenti di IA e di analisi di big data in base alle strategie e alle finalità dei vari settori, attraverso la ricerca, la sperimentazione e il consolidamento delle applicazioni”.