La scuola è cominciata: oltre ai libri, agli astucci e al diario, nello zaino di molti bambini potrebbe trovarsi anche l’immancabile smartphone. Una sicurezza per i genitori, che possono essere sempre in contatto con i figli, ma anche una fonte di distrazione, a detta degli insegnanti. Nel Regno Unito, il governo ha commissionato un sondaggio per capire quanto la tecnologia influisca sul comportamento dei piccoli studenti. Tom Bennett, insegnante, autore e direttore di “ResearchED”, è l’esperto incaricato di condurre la ricerca e ha concluso che ai giovani sotto i 16 anni non dovrebbe essere consentito l’uso del telefono a scuola, a meno che non serva a qualche scopo preciso. I maestri e i professori dovrebbero impegnarsi a vietarlo.
“Dobbiamo essere sicuri che ogni scuola usi l’approccio che si conviene a questo secolo in cui anche i bambini della scuola primaria hanno cellulari e tablet”, ha spiegato Nick Gibb, il ministro che si occupa dell’istruzione. Giusto o sbagliato, dunque, ammettere i dispositivi digitali a scuola? “La tecnologia sta trasformando la nostra società e anche il modo di imparare – spiega Bennett – ma troppo spesso le lezioni vengono disturbate dagli smartphone. Ascoltare e imparare sono compiti difficili e quando si ha una fonte di divertimento e appagamento in tasca è difficile prestare attenzione”.
Nonostante molti studiosi siano convinti che la tecnologia possa facilitare lo studio e la comprensione delle materie trattate, la maggior parte degli insegnanti intervistati da Bennett si è lamentata per le conseguenze di un uso eccessivo: portare in classe lo smartphone o altri dispositivi digitali non farebbe altro che causare caos e interruzioni non gradite. “Penso che gli smartphone rappresentino una forte tentazione per gli studenti, ma questo non significa che bisogna bandirli dalla scuola”, specifica Bennett. “Ogni struttura dovrebbe pensarci bene prima di consentirne l’uso. Credo che la regola potrebbe essere questa: i telefoni sono vietati finché un insegnante non decide di ammetterli per qualche specifica ragione”.
“Le persone mi chiedono: ‘Quando è il momento giusto di comprare uno smartphone a mio figlio?’. E io rispondo: ‘Quando l’idea che possa guardare video porno non ti spaventerà più’, perché la curiosità si impadronirà facilmente di lui”, ammette l’esperto di comportamento. Se i genitori sono chiamati a supervisionare i loro bambini mentre usano il cellulare, perché la scuola non dovrebbe fare lo stesso? Nonostante alcune mamme e papà si sentano più tranquilli al pensiero che il loro figlio tenga tra le mani un telefono “per ogni emergenza”, Bennett crede che l’uso dei dispositivi mobili, soprattutto quelli dotati di Internet, possa essere un pericolo troppo sottovalutato: “Non voglio che i bambini al parco passino il tempo scorrendo immagini pornografiche o finiscano su pagine razziste e così via. Voglio che siano consapevoli di ciò che stanno guardando, soprattutto a scuola”.