A partire dai rapporti personali e dalle attività lavorative, per arrivare fino ad ambiti quali formazione e tempo libero, la rivoluzione tecnologico-informatica è riuscita in breve tempo a modificare diversi aspetti della vita umana. Anche il settore della cultura non ne è rimasto indenne, beneficiando in modo sostanziale dell’innovazione e riuscendo ad amplificare approcci, mezzi e strumenti per il settore. L’uso degli strumenti tecnologici ha registrato, inoltre, una vera e propria crescita esponenziale in questi ultimi anni proprio a causa della pandemia, riuscendo in molte occasioni a sopperire all’impossibilità di incontrarsi di persona.
È il caso dunque di parlare di tecnologia al servizio della conoscenza: a questo proposito, si rivela fondamentale il lavoro svolto da FME Education, realtà nata nel 2013 e molto recettiva nei confronti delle possibilità fornite dal digitale, a cui la Casa Editrice affianca una solida esperienza nella realizzazione di opere editoriali. Attiva con progetti all’insegna della qualità e dell’innovazione, FME Education condivide una visione della cultura con un focus incentrato sul patrimonio storico e culturale del Paese. Una grande ricchezza da tutelare e mettere in risalto e per cui, oggi, non mancano né strumenti né canali innovativi. Tra questi, ad esempio, anche lo storytelling per i beni culturali, un potente mezzo che ha tuttora spazi di sviluppo nel Paese.
C’è margine di crescita, infatti, per far sì che le imprese culturali – e di conseguenza i beni culturali – riescano a presidiare il web in modo costante ed efficace. A tal proposito, alcuni dati forniti da “Il Sole 24 Ore” mostrano come solo il 57% dei musei italiani possegga un sito web dedicato. È presente, inoltre, un 10% di realtà culturali che non hanno un sito ufficiale ma sono attive sui social media. Dall’altro lato, le modalità di comunicazione digitale sono sempre più numerose e variegate: community online, interazioni e chat con lo smartphone, attività in streaming – così come i più “antichi” blog e canali social – possono essere, infatti, importanti luoghi virtuali per comunicare con il pubblico ed estendere la portata della ricchezza culturale.
La “materia prima” è sicuramente ciò che non manca al Paese, considerando la grande stratificazione di elementi storici, architettonici e artistici. Per promuoverla, però, è importante impiegare strategie che valorizzino il passato utilizzando le potenzialità del presente: un accostamento che FME Education pone in risalto nei progetti che realizza nel settore editoriale e in quello culturale.