Con uno spessore di soli 80 micron, le celle solari prodotte dal Centro elettrotecnico sperimentale italiano (CESI) rappresentano un notevole avanzamento nella tecnologia spaziale. Utilizzate in numerose missioni orbitanti, queste celle alimentano satelliti che circondano la Terra, grazie a una sofisticata tecnologia ampiamente apprezzata in ambito internazionale, soprattutto negli Stati Uniti.

La space economy sta vivendo una trasformazione significativa, come spiega Domenico Villani, AD del CESI, in un’intervista a Wired. Si sta assistendo al passaggio da un settore prevalentemente istituzionale a uno commercialmente più aperto e dinamico, alimentato da iniziative e capitali privati. Il CESI, una realtà industriale di punta situata a Milano e controllata da giganti come Enel e Terna, è in prima linea nella produzione di celle solari. Attualmente, l’azienda fornisce componenti che alimentano oltre cento satelliti civili per clienti distribuiti in venticinque paesi.

Roberta Campesato, Responsabile del Settore Spazio al CESI, ha illustrato le caratteristiche rivoluzionarie delle nuove celle solari della società. Con un’efficienza del 30%, il doppio rispetto a quelle tradizionali, queste celle sono ideali sia per le missioni in orbita terrestre bassa che geostazionaria. Inoltre, grazie alla loro capacità di essere arrotolate, queste celle solari offrono una flessibilità senza precedenti, ideale per integrarsi perfettamente con varie strutture spaziali e permettendo una riduzione significativa del peso complessivo dei satelliti.

La particolare composizione delle celle del CESI, denominate “a tripla giunzione”, include strati di germanio, arseniuro di gallio e indio-gallio-fosforo, che hanno dimostrato la loro efficacia durante una missione spaziale di un anno a bordo della missione Eureka. “In realtà il futuro è già qui“, afferma Villani, anticipando l’arrivo di celle ancora più avanzate con un’efficienza prevista del 35% e uno spessore paragonabile a quello di un capello, tanto sottili da poter essere eventualmente applicate anche sulle tute degli astronauti.

Nel contesto dei nuovi progetti, il CESI ha recentemente consolidato un importante accordo con la SpaceTech GmbH tedesca, mirato alla produzione di satelliti spaziali, con un contratto del valore di oltre 100 milioni di euro estensibili fino a cinque anni. Questo rapporto implica la fornitura di centinaia di migliaia di celle solari al mese, dimostrando la crescita e l’ambizione dell’azienda nel settore. Nel contesto del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), la società ha anche stretto un accordo con l’Agenzia spaziale italiana per un progetto denominato “Space Factory”, destinato a migliorare la copertura internet globale grazie all’energia fornita dalle celle solari ai satelliti italiani. Questo impegno non si esaurirà nel breve termine, ma si estenderà per almeno i prossimi quindici anni, consolidando la posizione dell’Italia nel settore aerospaziale globale.